Terremoti totem e tabù

Testo di Massimo Crescimbene, Salvatore Mazza e Nicola Alessandro Pino, regia di Francesca Satta Flores
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Quando 

26 ottobre, ore 19:00

Dove 

Teatro della Tosse, Sala Trionfo
piazza Renato Negri, 4

Età consigliata 

Da 14 anni

Tipologia e disciplina 

Teatro di narrazione scientifica
Scienze della Terra, del Mare e dell'Ambiente

  • Cosa
  • Chi
  • Dove
Se questo spettacolo fosse una fotografia, mostrerebbe insieme psicologi e scienziati, sismologi e clericali, riuniti attorno a un totem che simboleggia la Terra. Un’immagine che, da statica, sembra animarsi al soffio di una forte brezza; un vento sospinto dalla conoscenza scientifica, che fa svanire le ansie e le paure, ma anche le previsioni utopistiche legate al desiderio, tutto umano, di prevedere i terremoti. Ripercorriamo, grazie a Galileo ma anche a Freud, la storia della sismologia, dei suoi totem simbolici e dei suoi tabù. Un racconto in cui non è la scienza l’unica protagonista: psicoanalisi, storia e filosofia della scienza tessono infatti le trame dello spettacolo, accompagnate da un’immancabile vena ironica che renderà la visione leggera e piacevole.

A cura di

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Massimo Crescimbene, piscologo, a distanza di anni – prima il CNR dall’86, poi all’INGV dal ’99 – ancora si chiede che senso abbia per uno psicologo frequentare tanti scienziati “duri”: fisici, matematici, geologi, sismologi, geomagnetisti, perfino ionosferici. "Non sarà che forse aspiro a ciò che non potrò mai raggiungere? - si chiede- E così mi diletto di comunicazione, divulgazione scientifica e sdrammatizzo la scienza costruendo ineffabili giochi di ruolo. Il mio ruolo? Lo sto ancora cercando».

Salvatore Mazza, da bambino viveva in Sicilia e nel ’68 ha avvertito il terremoto del Belice. Otto anni dopo, ha avuto notizia di quello del Friuli e per la prima volta ha pensato che potesse essere affascinante l'idea di studiare i terremoti. Nell’80 ha avvertito a Roma quello dell'Irpinia e nell'84 lavorava al Parco Nazionale d'Abruzzo, in zona epicentrale fra i terremoti del Lazio-Abruzzo. A volte si chiede come sia possibile che così tanti italiani pensino di fare i calciatori e non i sismologi, da grandi. Poi gli passa.

Nicola Alessandro Pino voleva fare il linguista, ma fa il ricercatore all’INGV – Osservatorio Vesuviano. In tanti anni di ricerche non ha ancora capito come, quando e perché sia finito a laurearsi in fisica e a studiare e raccontare i terremoti.

Francesca Satta Flores, attrice, regista e autrice teatrale e televisiva.  Si occupa anche di formazione e dal 1987 ha condotto laboratori, corsi e stages di recitazione, improvvisazione, drammatizzazione e drammaturgia in Scuole medie e superiori ed in diverse Scuole di teatro; è direttrice artistica dell'Ile Flottante. I suoi testi teatrali hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, da segnalazioni al Premio Ater Riccione (1993), al Premio IDI (1994 e 1997) alla presenza nella rosa di finalisti del Premio Enrico Maria Salerno (2004) al Premio Flaiano under ’30 (1995), al Premio Bando Urgenze di Teatri Inversi (2011).

Teatro della Tosse, Sala Trionfo
piazza Renato Negri, 4