Penso dunque suono

La musica, una mappa per il nostro cervello

Lectio Magistralis con Luigi Di Nuzzo
Voglio partecipare

Quando 

23 ottobre, ore 10:30

Dove 

Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Piazza Matteotti, 9

Età consigliata 

Da 16 anni

Tipologia e disciplina 

Lectio Magistralis
Scienze umane, arte e filosofia

  • Cosa
  • Chi
  • Dove
Perché mai la musica dovrebbe essere un oggetto di studio per un neuroscienziato? Da una prospettiva scientifica, ci potremmo chiedere se studiare qualcosa di così complesso e al contempo «inessenziale» come la musica possa avere davvero un significato. D’altro canto, chi si occupa di scienze umane potrebbe nutrire il sospetto di un atteggiamento riduzionistico da parte delle neuroscienze, accusandole di voler ridurre l’espressione artistica al semplice prodotto delle logiche meccanicistiche di un organismo biologico. E se la musica fosse lo strumento di osservazione perfetto delle funzioni cerebrali complesse? Una comprensione scientifica della musica può condurci a cogliere la natura del pensiero e dell’espressione umani. Cos’hanno davvero in comune il pensiero, il suono e il movimento? Come fa un oggetto sonoro, una vibrazione, ad assumere la forma di un con-tenuto emotivo? Com’è possibile che una struttura esterna si identifichi con i nostri affetti? Per rispondere – o almeno per provare a farlo – servono la neurofisiologia, la matematica e l’armonia: tre materie che riconoscono nel cervello umano l’oggetto di studio e il confine circonvoluto della loro stessa esistenza. Ogni contenuto percettivo è il risultato di un’operazione statistica condotta sugli stimoli sensoriali: nella musica, il cervello riconosce lo stesso materiale di cui sono fatte le proprie funzioni.

In collaborazione con

Edizioni Lindau

Luigi Di Nuzzo è psichiatra e docente di Fisiopatologia del sistema nervoso centrale all'Università «La Sapienza» di Roma. E' autore del libro Penso dunque suono (Lindau Edizioni 2021).

Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Piazza Matteotti, 9