I laghi sentinelle del cambiamento climatico

Indagini da satellite per oltre 1000 laghi

Conversazione con Marco Bartoli, Mariano Bresciani, Dino Zardi, modera Claudia Giardino
Voglio partecipare

Quando 

30 ottobre, ore 10:30

Dove 

Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Piazza Matteotti, 9

Età consigliata 

Da 16 anni

Tipologia e disciplina 

Conversazione
Scienze della Terra, del Mare e dell'Ambiente

  • Cosa
  • Chi
  • Dove
Oltre a rappresentare una risorsa cruciale per la vita sulla Terra, i laghi possono essere importanti sentinelle del cambiamento climatico. Il livello e l’estensione dei laghi, ma anche il loro colore, la temperatura superficiale, e l’eventuale presenza di ghiaccio sono infatti variabili che possono indicare l’effetto del surriscaldamento globale in corso a livello di biosfera, idrosfera e atmosfera. Tuttavia, le osservazioni sui laghi sono scarse in molte aree del globo, in particolare in regioni geograficamente remote e difficili da raggiungere, seppur ricche di bacini di acqua dolce (come l'Artico canadese e siberiano): se gli effetti del cambiamento climatico sugli oceani, sui ghiacciai e sull’atmosfera appaiono di dominio pubblico, sui laghi tali effetti sono quindi meno noti. Le tecnologie di telerilevamento – altimetri, sensori ottici e termici, radar – hanno recentemente mostrato un interessante potenziale per affrontare questa carenza: scopriremo dunque i risultati di una ricerca scientifica internazionale sulle osservazioni satellitari per lo studio dei laghi nel complesso e recente quadro dei cambianti climatici. Verranno mostrate le mappe di oltre 1000 specchi d’acqua, analizzando le differenze tra i diversi laghi e gli allarmanti trend messi in luce dall’analisi dei dati satellitari più recenti.

Note

Verrano utilizzati i prodotti del progetto CCI+ Lakes dell'ESA e alcune immagini della missione PRISMA dell'ASI.

Marco Bartoli, dottorato in Ecologia, è docente presso l'Università degli Studi di Parma, coordina il Laboratorio di Funzionamento Bentico. È vicepresidente del Master in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente e le Risorse e membro della Commissione Mobilità Internazionale e del Senato Accademico dell'Università di Parma. È un biogeochimico ed ecologo dell'ecosistema con grande interesse per gli ecosistemi acquatici e gli effetti delle pressioni antropiche sul loro funzionamento.

Mariano Bresciani, ricercatore presso l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del CNR e docente presso l’Università degli Studi di Parma. Persona di Riferimento LTER per il sito di Ricerca Lago di Garda, Stazione Sperimentale E.Zilioli di Sirmione, è responsabile di progetti di ricerca nazionali ed internazionali, curandone anche la parte di disseminazione dei risultati e l’interazione con differenti tipologie di end-users.

Dino Zardi, docente presso l’Università di Trento, dove è vicedirettore del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente Già Invited Visiting Scientist al National Center for Atmospheric Research (USA), dal 2016 è presidente dell’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia. È ideatore e responsabile del Festivalmeteorologia, coordinatore dell’MSc in Environmental Meteorology (Università di Trento e Innsbruck). È Co-Chief Editor della Rivista Meteorological Applications.

Claudia Giardino, dottore di Ricerca in Scienze Geodetiche e Cartografiche, guida il gruppo di ricerca ‘Telerilevamento ottico, modellistica dei parametri bio-fisici’ dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del CNR. Collabora a diverse missioni di Osservazione della Terra (es. PRISMA, CHIME) e coordina il Climate Research Group. Autrice di oltre 100 pubblicazioni e guest editor di special issue, partecipa regolarmente ai comitati scientifici e/o organizzativi per convegni del settore.

Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Piazza Matteotti, 9